In una serata carica di tensioni, i cinque candidati alla presidenza per il partito repubblicano si sono affrontati nel terzo dibattito televisivo, mostrando una fronte unita contro alcune delle politiche del presidente Joe Biden ma rivelando fratture significative su temi chiave come l’Ucraina e l’aborto.

L’evento, che si è tenuto a Miami, ha evidenziato la solida opposizione dei candidati alle strategie di Biden su Israele, la Cina, la piattaforma Tik Tok e la gestione del confine con il Messico. Tuttavia, non si è riscontrata la stessa uniformità di vedute riguardo la crisi in Ucraina e il delicato tema dell’aborto, su cui i candidati hanno espresso posizioni molto divergenti.

Nel dibattito si è sentita la mancanza di attacchi al leader nei sondaggi, Donald Trump, che ha scelto di non partecipare all’evento, preferendo tenere un comizio proprio a venti chilometri di distanza dal luogo del dibattito. I candidati presenti, invece, si sono concentrati su una lotta per il secondo posto, considerato il notevole vantaggio di Trump in tutti i sondaggi.

Nikki Haley, ex ambasciatrice all’Onu, Ron DeSantis, governatore della Florida, e l’imprenditore outsider Vivek Ramaswamy si sono scambiati accuse e colpi bassi. Ramaswamy ha provocato gli altri candidati chiedendo agli elettori se preferiscono “un leader di una nuova generazione” piuttosto che una versione femminile di Dick Cheney, riferendosi a Haley e presumibilmente a DeSantis. Haley ha replicato prontamente, difendendo le sue scelte di stile e sottolineando il suo pragmatismo.

Il divieto di Tik Tok ha trovato tutti d’accordo, considerata la piattaforma un rischio per la sicurezza nazionale e per la stabilità sociale dei giovani. Tuttavia, anche su questo tema si sono registrati momenti di tensione, con Ramaswamy che ha accusato Haley di ipocrisia nel criticare la piattaforma mentre sua figlia ne fa uso.

I contendenti hanno anche avuto uno scambio aspro sul rapporto con la Cina, con DeSantis che ha messo in discussione il passato di Haley come governatrice della Carolina del Sud e lei che ha ribattuto evidenziando le contraddizioni del governatore della Florida.

Le questioni di politica estera hanno dominato il dibattito. I candidati hanno espresso un sostegno unanime a Israele, evidenziando la comune opposizione all’antisemitismo. Un fronte compatto è stato mostrato anche contro l’Iran e le politiche aggressive della Cina.

Sull’Ucraina, però, sono emerse differenze sostanziali. Ramaswamy ha espresso dubbi sulla democrazia ucraina, etichettando Zelensky con termini estremamente controversi, mentre DeSantis si è mostrato scettico sugli aiuti a Kiev, preferendo concentrare le risorse sulla sicurezza interna. Haley, da parte sua, ha cercato di moderare la discussione sull’aborto, chiamando a un consenso nazionale.

In una nota a margine, Trump ha definito il dibattito “uno spreco di tempo e risorse”, continuando a puntare il dito contro Biden e promettendo la fine della sua “repubblica delle banane” nel 2024. Con questa scenografia, il dibattito repubblicano si chiude lasciando in sospeso le questioni più spinose, mentre i candidati si preparano al prossimo confronto sul campo politico.