Il Carnevale in Sardegna è un evento radicato nel folklore e nelle tradizioni dell’isola, un misto di riti ancestrali, costumi colorati e maschere affascinanti. Le maschere del Carnevale sardo rappresentano un patrimonio culturale unico, simbolo di un’identità profondamente radicata nel territorio.

Una delle maschere più famose è quella di “Mamuthones e Issohadores” di Mamoiada. I Mamuthones, coperti di pelli nere di pecora e con pesanti campane legate alla schiena, rappresentano spiriti oscuri, mentre gli Issohadores, con i loro costumi colorati e le corde per catturare la folla, rappresentano i domatori di questi spiriti.

A Ottana, le maschere di “Boes e Merdules” sono un altro esempio affascinante. Il Boe, rivestito di pelli di montone e con una maschera di legno raffigurante un bue, rappresenta la forza bruta della natura. Il Merdule, invece, con il suo costume tipico e la maschera di legno dall’espressione severa, rappresenta il pastore, il dominatore del bue.

A Oristano, durante la Sartiglia, troviamo le maschere dei cavalieri, che indossano costumi tradizionali bianchi e maschere di candido velo, simbolo di purezza e anonimato. Questi cavalieri compiono acrobazie equestri per garantire la fertilità dei campi e l’abbondanza delle raccolte.

Infine, a Orotelli troviamo le maschere dei “Thurpos”, personaggi vestiti di pelli e con maschere di sughero, che con i loro movimenti caotici e imprevedibili rappresentano lo spirito del Carnevale, fatto di scherzi e travestimenti.

Le maschere del Carnevale sardo sono una manifestazione di un’antica cultura che vive ancora oggi. Sono un esempio della ricchezza e della diversità delle tradizioni dell’isola, una testimonianza dell’unicità del patrimonio culturale sardo, che continua a sorprendere e affascinare.