Mentre la Sardegna moderna abbraccia l’agricoltura intensiva e le tecnologie avanzate, i pastori di Villagrande e Arzana conservano gelosamente l’antica tradizione della transumanza, un retaggio culturale che si perde nella notte dei tempi. Questa pratica, una volta diffusa in tutta l’isola, si sta riducendo drasticamente, limitata ormai a brevi trasferimenti di bestiame su distanze non superiori ai quindici chilometri.

Un rituale antico: “Sa Tramuda”

In Sardegna, la transumanza, conosciuta come “tramuda”, risale alle popolazioni neolitiche seminomadi (6000 a.C.) e si è evoluta con la civiltà nuragica (1800-238 a.C.), diventando un pilastro della vita sociale ed economica. Le aree di sosta utilizzate durante questi spostamenti hanno dato vita a villaggi stanziali, testimoniando l’importanza di questa pratica nella storia dell’isola.

L’Andala: il sentiero della transumanza

La transumanza, dal latino “transumere” (trasportare), si riferisce al trasferimento stagionale di greggi lungo i “tratturi” (in sardo “à ndala” o “caminu”), sentieri nati dal passaggio costante di animali e persone. Questa migrazione avveniva principalmente dalle zone collinari e montane verso le pianure e il mare, seguendo cicli stagionali.

Importanza economica e culturale

La transumanza non era soltanto un’esigenza pastorale, ma un elemento fondamentale dell’economia sarda per secoli, mantenendo caratteristiche invariate dalla preistoria all’età contemporanea. Comprendere questo fenomeno significa esplorare un aspetto significativo dell’identità sarda.

Transumanza e sale: un binomio essenziale

Il periodo di transumanza iniziava a settembre e terminava a metà maggio, con gli animali trasferiti verso i pascoli ricchi di sale, cruciali per il miglioramento della qualità del latte e della lana. Questi pascoli, spesso situati in aree saline e paludose, erano scelti per le loro proprietà nutrizionali uniche, influenzando la produzione casearia dell’isola.

Dalle stazioni di posta ai villaggi: l’evolvere della transumanza

La transumanza richiedeva infrastrutture come ricoveri per animali e aree di sosta per i pastori. Lungo le andalas, i pastori vendevano prodotti come latte e formaggio nei villaggi, sviluppando un’interazione tra pastorizia e comunità locali. Questi percorsi hanno persino influenzato la nascita di villaggi e paesi, molti dei quali sopravvivono ancora oggi.

Conflitti e cambiamenti: la storia della transumanza

La transumanza ha subito l’impatto di vari dominatori, dai Cartaginesi ai Romani, e ha risentito di conflitti tra pastori e agricoltori. Con il declino del feudalesimo e le riforme agrarie, i pastori hanno dovuto limitare i loro spostamenti, portando alla graduale riduzione di questa antica pratica.

Oggi, mentre la transumanza in Sardegna si confronta con l’evoluzione dell’agricoltura e l’industrializzazione, le comunità di Villagrande e Arzana persistono nel mantenerla viva, custodendo un pezzo importante della storia e dell’identità sarda.