Nel tentativo di sfondare le linee italiane durante la Prima Guerra Mondiale, il generale tedesco Otto von Below concentrò le sue forze sul Monte Grappa, un punto strategico essenziale per il controllo del fronte italiano. Superare l’altura di 1.770 metri avrebbe permesso alle truppe degli Imperi Centrali di avanzare indisturbate nella pianura veneta, lasciando alle spalle l’Altopiano di Asiago e il fiume Piave.

Di fronte a questa minaccia, il Gen. Armando Diaz, capo del Comando Supremo Italiano, ordinò la costruzione di una solida linea difensiva per prevenire lo sfondamento. La 4a Armata, sotto il comando del Ten. Gen. Di Robilant, fu incaricata della difesa e raggiunse il massiccio solo il 9 novembre, appena in tempo per l’inizio della battaglia quattro giorni dopo.

Nonostante la difficile situazione iniziale, con i battaglioni italiani ancora demoralizzati dalla recente ritirata e privi di adeguate difese, la resistenza si organizzò. La perdita del Monte Peurna il 14 novembre segnò il primo successo dei nemici, ma le successive azioni offensive di von Below non ottennero i risultati sperati, grazie alla resilienza e all’ingegnositĂ  delle truppe italiane.

La “Grande Strada Cadorna”, una via di rifornimento vitale per le forze italiane, insieme all’adozione di una “tattica elastica” da parte di Di Robilant, permisero di mantenere le posizioni attraverso rapidi contrattacchi. Questa strategia consentì di recuperare terreno temporaneamente ceduto al nemico, dimostrando l’efficacia della difesa flessibile.

Gli sforzi austro-germanici culminarono il 20 novembre con l’occupazione del Monte Tomba e Fontana Secca, ma solo per essere respinti tre giorni dopo. Anche il tentativo del Ten. Erwin Rommel di forzare uno sfondamento fallì, dimostrando le difficoltĂ  incontrate dalle truppe invasori nel superare la determinata resistenza italiana.

Dopo una breve pausa, il 11 dicembre gli assalti austro-germanici ripresero con rinnovata intensitĂ , conquistando posizioni chiave e avvicinandosi pericolosamente a Bassano. Tuttavia, un efficace contrattacco condotto dalla 4a e dalla 2a Armata, supportate dalle nuove leve del ’99, fermò l’avanzata nemica, bloccando definitivamente il loro slancio il 21 dicembre.

La Battaglia del Monte Grappa si confermò quindi un punto di svolta cruciale, in cui la tenacia e la strategia difensiva italiana riuscirono a contenere e infine respingere l’avanzata degli Imperi Centrali, salvaguardando il territorio nazionale da ulteriori incursioni.